Semplicità e commozione: poche parole del prof. Giacomobono per ricordare il prof. Cipriani e poi insieme alla moglie Agata lo scoprimento del ceppo commemorativo a fianco dell’albero d’ulivo piantato in memoria del lavoro di Memmino Cipriani in favore di tanti giovani. Un lungo applauso dei 700 allievi con il grido all’unisono: Ciao, Memmi’. Così il Liceo, venedì 29 aprile, nel cortile, ha voluto ricordare il suo professore, repentinamente scomparso il 26 aprile di un anno fa. Il mio papà – ha scritto Claudia Cipriani – è stato speciale ed è stato fortunato perchè è stato circondato in vita da grandi amici che non dimenticano.
L’albero è stato piantato dal prof. Massimo Parente, insieme ad Angelo Mirabella, mentre il prof. Antonio Zomparelli ha ideato un cippo realizzato dallo scultore Sergio Lombardi, con la collaborazione dell’artista Luigi Micheli
Qui le foto della suggestiva manifestazione
ed un commento di Francesca Trapani, V C
In che modo un uomo potrebbe essere ricordato anche a distanza di tempo?… cosa più che giusta sarebbe applicare ciò che quel uomo ha insegnato, dimostrando di aver imparato. Così, ad un anno dalla sua scomparsa, nell’intento di dimostrare al professor Domenico Cipriani, il caro Memmino, quanto sia stata importante la sua persona e il suo insegnamento, oggi 29 aprile 2011, nel piazzale del Liceo Scientifico di Ceccano, la sua scuola, i suoi colleghi e i suoi ragazzi, si sono riuniti alle ore 11:00 e lo hanno ricordato. Dopo un breve momento di riflessione, in cui ognuno ha
rivolto un personale pensiero a Memmino, il preside ha invitato la moglie Agata a scoprire un cippo, con su scritto “Ciao, Memmi’”, posto ai piedi di un ulivo piantato in suo onore. Con lo stesso tatto e inventiva che usava lui nel dipingere, nell’insegnare e nel vivere, così, la sua scuola lo ha ricordato. Ora il professor Domenico Cipriani sarà ricordato per sempre dal Liceo Scientifico di Ceccano e ogni alunno, collega, chiunque passerà dinanzi a quell’ulivo, vedrà quel piccolo ma originale omaggio al caro prof. E miglior modo che ricordare un uomo tanto importante, non c’è, come lo hanno salutato i suoi alunni ad alta voce: “Ciao, Memmi’!”
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