«È una questione di rispetto»: risponde così Lorenzo Jovanotti Cherubini alla domanda sul perché ha spostato le date di Perugia del suo tour, che coincidevano con il venerdì e il sabato santo. Il cantautore toscano, da mesi ai primi posti nelle classifiche di vendita con l’album Ora, ha aperto la scorsa settimana da Rimini la nuova tournée, che lo porterà in tutta Italia e in Svizzera. Trenta le date finora confermate. «Quando hanno fatto il calendario ho detto subito che non andava bene. Non ho mai suonato il venerdì e il sabato santo, neanche quando facevo il dj» continua. «Il venerdì santo è il giorno della Passione, non si festeggia. Nella mia vita sono tutto meno che fondamentalista. Ma anche se non sono praticante mi sembra una forma di rispetto dovuta». Così, i due concerti nel capoluogo umbro sono stati posticipati a sabato 28 e domenica 29 maggio.
«Molti miei fan sono stati contenti di questa scelta» dice ancora Jovanotti. Incalziamo: dici che non sei praticante ma sei cristiano? «Questa è una domanda molto intima e difficile. Su queste cose mi blocco perché sento tutto troppo vacillante e ogni risposta sarebbe parziale. Nelle mi canzoni però c’è tutto ciò che penso», risponde Lorenzo, che in Questa è la mia casa esprimeva un bisogno di Dio raccontando una religiosità quasi sincretistica e in Falla girare canta «Lo sai che Dio esiste fino a prova contraria».
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Venerd+Santo+non+canto+per+rispetto+di+chi+crede_201104220806516300000.htm
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