Negli altri comuni di Italia si fa Urbanistica Partecipata. La “governance” è diventata una consuetudine. Sto conducendo un laboratorio ad Oriolo Romano per una riqualificazione partecipata, come tutor dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura.
Il piano di riqualificazione viene realizzato con la partecipazione – reale -dei cittadini.
Il Comune di Ceccano segue la tecnica DAD (decido, annuncio difendo): è ormai insostenibile e la presentazione all’Antares l’ha dimostrato, mi pare.
Ad Oriolo stiamo cercando di fare in modo che siano gli abitanti a decidere quale sarà il futuro della loro città. Hanno addirittura bloccato un piano particolareggiato perchè hanno capito che sarebbe stato un quartiere morto, rispetto a quello progettato con i cittadini.
http://www.bioarchitettura.org/Laboratorio2010/index.php?option=com_content&view=article&id=24&Itemid=38
Dovrebbe essere ormai chiaro, ormai, che l’urbanistica e la architettura (quelle fatte bene, però) non hanno niente a che fare con i partiti, sono super partes. Non dovrebbero esistere tecnici di partito ma solo architetti urbanisti, magari bioarchitetti…La città la fanno i cittadini.
Perchè non si può fare anche a Ceccano?
Anita Mancini
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davvero una bella idea…