Ancora arsenico nell’acqua di Ceccano ma l’amministrazione Ciotoli minimizza: superamento seppur lieve del limite previsto dalla normativa vigente attinente alla presenza di arsenico nell’acqua potabile. Il che in un linguaggio meno burocratico significa: l’arsenico c’è, anche se poco. E siamo già alla quarta o quinta volta che il pericoloso elemento viene trovato in quell’acqua che invece dovrebbe essere potabile. E così non si può più bere l’acqua nel centro storico, nella parte alta della città e nella fascia pedemontana, le zone servite dal serbatoio di via S. Stefano. Continua l’agonia della distribuzione idrica nella cittadina fabraterna che nel passato vantava ben 33 sorgenti e che addirittura avev vagheggiato di imbottigliare l’acqua di Celleta. Ora invece dà ai suoi cittadini acqua con arsenico. Così, dopo l’aria irrespirabile e le inevitabili restrizioni al traffico veicolare, l’inquinamento del fiume e dei campi, del latte bovino e delle verdure, ora è la volta dell’acqua. Davvero un quadro splendido, mentre Palazzo Antonelli continua a far finta di niente.
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Io credo che siamo arrivati al limite.
Perchè non ci organizziamo con una raccolta di firme e promuoviamo un esposto alla procura della repubblica?
Ci dovranno pur dire perchè accidenti non sono capaci di risolvere il problema…visto che non è la prima volta che succede.
Che sia il Comune che sia l’Ato 5,qualcuno dovrà essere responsabile di questi continui attentati alla salute pubblica..oppure la colpa è nostra che abbiamo la pretesa di usare l’acqua che paghiamo e che esce molte volte marrone dai nostri rubinetti?
Aspetto un vostro commento.
Organizziamoci per la nostra salute e per quella dei nostri figli.
Rosanna