E’ un avvenimento tragico, che sconvolge e fa pensare, ma soprattutto fa molto male.
Mi domandavo come è possibile non accorgersi del buio che abita nel cuore di coloro che frequentiamo ogni giorno, come è possibile che non riusciamo ad aiutare chi è così soffocato e sopraffatto da una disperazione tanto silenziosa quanto terribile.
Non per colpevolizzarci o per sentirci inutili, ma per imparare sempre più a guardare con il cuore. La maggior parte di voi è educatore, un compito delicato, essenziale, unico, imprescindibile. Anche questo fatto, che colpisce la nostra sensibilità, deve spingerci a crescere sempre più nello stabilire quei legami che addomesticano. Perché nessuno debba mai sentirsi solo, nessuno debba sentire quella morsa che soffoca il cuore e nessuno possa mai più pensare che i dolori di una giovane vita siano “cose da ragazzini”.
Vi abbraccio tutti e vi invito a pregare per Federico, perché il Dio dell’amore e dell’accoglienza possa guarire le ferite del suo cuore e sia vicino al dramma dei suoi genitori, annichiliti e schiacciati dall’impotenza.
Raccogliamo l’invito e la preghiera di Pietro, perché anche chi non crede possa diventare un adulto migliore.
Di cuore, Elena.
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