Prima si realizzano marciapiedi a scomparsa, allo stesso livello della carreggiata, poi si è costretti a difenderli dall’assalto delle automobili in sosta selvaggia. Accade in via Magenta e in via Solferino, come anche in via Stirpe, dove gli operai del comune stanno installando dei dissuasori in ghisa per impedire il parcheggio delle macchine, su quelli che dovrebbero essere marciapiedi ma che in realtà sono soltanto il prolungamento della sede stradale con copertura in porfido cinese. Più volte abbiamo denunciato all’opinione pubblica lo scandalo dei marciapiedi a scomparsa: il comune appalta la realizzazione di marciapiedi che dovrebbero assolvere alla loro funzione, creare, ai margini della carreggiata, una corsia che consenta ai pedoni di muoversi in sicurezza. I progetti sono affidati dalla giunta comunale a professionisti di fiducia, sono presentati al comune, esaminati ed approvati; viene nominato un direttore dei lavori, di solito lo stesso progettista, un tecnico comunale è incaricato di sorvegliare e collaudare l’opera man mano venga realizzata. Tutto a posto dunque, niente può sfuggire. Invece sfugge tutto, nella tragica ilarità della gente che vede spendere il danaro pubblico in una maniera folle. Prima è la volta di via Magenta e via Stirpe. I marciapiedi non possono essere realizzati secondo le indicazioni dei progetti: sarebbero più alti delle soglie delle abitazioni… e così vengono incassati nella sede stradale, con bordi di 20 cm di travertino tutto mandato sottoterra. Immaginiamo i risolini di scherno degli operai incaricati di compiere un lavoro così folle. Sarebbe bastata una più attenta progettazione, un controllo durante la realizzazione dell’opera, da parte di chi è profumatamente pagato per fare questo a “regola d’arte” come dicono i contratti; e invece niente: marciapiedi a scomparsa, per la gioia dei residenti in via Magenta che si sono visti parcheggiare le auto sui gradini di casa. Per non parlare di via Stirpe, in cui addirittura si sono realizzati marciapiedi sotto il livello stradale e larghi a sufficienza soltanto per un piede. Ma l’esperienza non ha insegnato niente a Palazzo Antonelli: si decide di sistemare via S. Stefano e via Solferino. Anche qui incarichi tecnici, incarichi di controllo e anche qui toppa pazzesca: i marciapiedi vengono realizzati a filo dell’asfalto della careggiata. Ora, non sarebbe stato meglio risparmiare i soldi per i marciapiedi, pavimentare tutto allostesso modo e installare soltanto i dissuasori, magari quelli removibili, in maniera tale da poter usare spazi diversi della carreggiata a seconda delle necessità? Perché, invece, si è perpetrato un tale, inutile spreco di danaro pubblico?
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