CECCANO _ L’ospedale di via Roma, il glorioso ospedale SS. Sacramento e Rosario, ritorna al suo legittimo proprietario, la Confraternita che appunto ha lo stesso nome. Nei giorni scorsi è stato perfezionato l’atto di cessione dello stabile da parte della Asl di Frosinone. Il passaggio riguarda più della metà dell’edificio, a partire dal grande atrio e quindi l’ala che dà su via Roma e che comprende la chiesa di S. Sebastiano. L’altra parte dello stabile sarà messa in vendita. Il comune infatti ha rinunciato ai suoi diritti. Ora la Confraternita avrà la piena disponibilità di un grande edificio al centro di Ceccano, con un’enorme cubatura e dunque un grande valore immobiliare. Certo lo stabile non potrà essere utilizzato per scopi diversi da quelli dello statuto della Confraternita, tutti rivolti al soccorso dei bisognosi e alla cura degli ammalati ma, ad esempio, l’ente potrebbe vendere l’0attuale stabile ed edificarne un altro per lo stesso scopo in un altro luogo. Un nuovo capitolo viene dunque scritto nella lunga storia dell’edificio nato a partire dal XVI secolo per venire incontro alle esigenze degli ammalati. Anche a Ceccano si sviluppò, nel 1500, il grande movimento delle confraternite laicali, sensibili alle necessità dei bisognosi e capaci di inventare istituzioni di cura ben prima dell’intervento pubblico. Nel corso dei secoli, l’opera dei confratelli trovò il sostegno della comunità civile e di benefattori che portarono l’ospedale di via Roma alle dimensioni attuali, con un deciso potenziamento. Furono poi le leggi di espropriazione dei beni ecclesiastici prima e poi le riforme sanitarie ad estromettere via via la Confraternita dalla gestione dell’ospedale, fino all’assegnazione dello stabile all’Unità sanitaria locvale. Ora, dal momento in cui l’edificio non è più utilizzato come ospedale, sono venute meno le ragioni dell’espropriazione e lo stabile è tornato di proprietà dei legittimi proprietari. Da una parte dunque la Confraternita e dall’altra il Comune che però ha rinunciato e quindi l’Asl metterà in vendita al miglior offerente l’altra parte del grande edificio, quella che dà sull’hortus conclusus, il giardino dell’ospedale, che quindi potrebbe rientrare nell’atto di vendita. Insomma sul mercato immobiliare di Ceccano, arrivano diversi migliaia di metri cubi già edificati: chi governerà e in che modo la transizione dall’ospedale a qualcosa di utile per tutti?
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