Riceviamo da Stefano Gizzi
Nemmeno Pirandello con il suo genio spietatamente arguto avrebbe potuto immaginare un epilogo simile a quello che sta vivendo in questi giorni l’Ospedale Civile di Ceccano!
Mentre sono ancora affissi i manifesti a firma dell’Amministrazione Comunale nei quali si annuncia la ripresa dei lavori per la ristrutturazione dell’Ala Mosconi dell’ex Santa Maria della Pietà, la Ditta titolare del cantiere procede allo smantellamento delle impalcature e dei ponteggi, denunciando anche il mancato pagamento dei lavori già realizzati.
La migliore sconfessione delle dichiarazioni demagogiche con cui nelle ultime settimane l’Amministrazione Comunale e la Regione Lazio avevano inondato i mass media è proprio nei fatti concreti, che smentiscono platealmente le prese in giro diffuse ad arte dalla maggioranza di sinistra.
Ciò che meraviglia davvero è il silenzio assordante del personale medico e paramedico, dei sindacati e di parte dei cittadini, pronti a subire qualsiasi sopruso, se proveniente dalla parte politica della sinistra.
Tutti assistono allo smantellamento delle impalcature con rassegnazione ed indifferenza: ma una domanda è d’obbligo: se tutto ciò fosse avvenuto con un governo regionale e comunale di centrodestra cosa sarebbe accaduto? Quante manifestazioni avremmo dovuto subire?
Siccome la morte programmata dell’Ospedale Civile di Ceccano è stata decretata dalle sinistre al governo amministrativo del Lazio e del Comune di Ceccano, ora tutti i compagni tacciono e fanno finta di niente.
Ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere, nel riflettere su una situazione al limite della follia: l’Ospedale Civile viene definitamene soppresso, anche nel nome di Ospedale, i pochi reparti ancora funzionanti da Ospedale saranno chiusi, la struttura diventerà una succursale provvisoria degli ambulatori dell’Ospedale di Frosinone e di fronte a questa evidenza, l’Amministrazione continua nella presa in giro dei cittadini (che purtroppo non si ribellano adeguatamente) con nuovi proclami di salvezza della struttura di Ceccano, nei quali non credono nemmeno gli stessi amministratori.
Lo smantellamento dei ponteggi decreta anche la fine dei lavori di ristrutturazione: quanto costerà in termini economici e di materiali il rimontaggio delle impalcature?
A questo punto e di fronte ad una situazione inaccettabile, auspico che tutte le forze di opposizione convochino un’Assemblea pubblica per denunciare la vergognosa manovra in atto che offende anche l’intelligenza e la storia politica e sanitaria della nostra cittadina.
Avv. Stefano Gizzi, Consigliere Comunale di Ceccano
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