CECCANO _ Oltre 700 milioni per altri punti luce: la giunta fabraterna ha approvato il progetto di estendimento della pubblica illuminazione appaltando la somma di 360 mila euro. I lavori interesseranno una parte del centro e della periferia. In un comunicato stampa della segreteria del sindaco Ciotoli si legge che <<gli estendimenti saranno volti principalmente al potenziamento ed al completamento della rete esistente e prevedono attuazioni nelle aree centrali alla città e nelle aree periferiche, specie in coincidenza dei maggiori tratti viari di accesso alla città –con particolare riferimento alle aree ancora sprovviste dal servizio- come Via San Francesco (Farneta), il tratto stradale mancante in Via Marano, Via Morolense -nel tratto che va dall’incrocio semaforico all’altezza del Nuovo Ponte su Via Schietroma e il Ponte ASI all’altezza dell’innesto con la Strada Variante ASI>> Investimenti dunque nelle aree periferiche e nulla invece nei quartieri cittadini: ci sono zone in pieno centro che sono completamente sprovviste di pubblica illuminazione o hanno impianti antidiluviani, come via Boschetto o la stessa via Matteotti. Continua dunque la logica delle macchie di luce, tanto evidenti nelle sere d’estate e che mostrano servite dall’illuminazione pubblica zone lontanissime dal centro urbano mentre parti della città fabraterna sono allo scuro. D’altronde i punti luce sono strumento fondamentale di clientela politica. Ci sono strade in cui è possibile comprendere per chi votano gli abitanti di una casa e quelli di un’altra… basta vedere se godono o no della vicinanza di un palo della luce, ordinato dall’assessore o dal consigliere di zona. Chi non ha il palo vicino paga il suo schieramento politico diverso da quello del potente di turno. Varrebbe la pena invece una rivisitazione complessiva della situazione potenziando con continuità le diverse zone del centro e poi quelle periferiche.
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