Comunemente si ritiene che la chiesa di S. Pietro, che sorgeva all’estremo limite settentrionale di Ceccano, sia stata distrutta nel bombardamento del 3 novembre 1943. In realtà in quell’occasione, che tanti morti fece a Ceccano, la chiesa fu soltanto danneggiata. La distruzione completa si ebbe invece il 21 maggio nel pieno dell’arretramento tedesco, dopo lo sfondamento del fronte a Montecassino. Le bombe rasero al suolo ciò che restava della chiesa. Nell’80° anniversario della distruzione, le parrocchie di Ceccano si ritroveranno nel piazzale che oggi occupa lo spazio su cui si ergeva la chiesa, alle 19,30 del 21 maggio 2024. Ecco il racconto di quei giorni di Angelino Loffredi: Il 19 avviene su Ceccano un bombardamento e mitragliamento. Qualche bomba cade vicino la chiesa di San Giovanni Battista colpendo l’abitazione dell’insegnante Arduino Buglioni, mentre il conseguente spostamento d’aria manda in frantumi i vetri della chiesa. Sempre a Ceccano, il 21 maggio un bombardamento alleato colpisce una parte del palazzo Mancini e rade al suolo la chiesa di S. Pietro, rimasta gravemente lesionata già dal bombardamento del 3 novembre 1943. La data dell’edificazione della chiesa si perde nella notte dei tempi ma sicuramente era già esistente nel 1015, anno in cui venne donata da Umberto e Amato, conti di Ceccano, all’ Abbazia di Montecassino, che la ebbe in possesso fino al 1530. Nel pomeriggio del giorno successivo, nuovamente a Ceccano, una bomba cade sul lato nord di S. Nicola, chiesa esistente dal 1196. E’ lo stesso parroco don Ottavio Sindici ad informare il vescovo di Ferentino:“ il 22 maggio c’è stato un bombardamento. Una bomba caduta esteriormente all’abside ha fatto crollare il tetto e la volta del coro, provocando grandi lesioni ai muri. Simultaneamente altre bombe sganciate nelle adiacenze hanno demolito interi fabbricati limitrofi. Sono intatti la Tela della Veneratissima Vergine Addolorata ed il vetro caduto dall’alto dell’altare maggiore sotto un cumulo di rottami”
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