di Francesco Volpi
La drammatica vicenda di Desiree Mariottini, la 16enne di Cisterna di Latina abusata e poi uccisa nel quartiere San Lorenzo di Roma, riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle nostre città. L’analisi non può riguardare la sola Capitale – come avvenne ad esempio nel caso dell’omicidio Reggiani nel 2007 – ma va allargato all’intera Penisola. Quartieri disagiati, bidonville, degrado, clan criminali, criticità nella convivenza fra italiani e immigrati e difficoltà nel controllo di territori tanto vasti sono, infatti, problemi che affliggono numerose città. E che ogni giorno producono reati, spesso gravissimi.
In cima alla classifica delle città più pericolose troviamo Milano. Nell’area metropolitana del capoluogo lombardo sono stati commessi 234.116 reati, vale a dire 7.238 ogni centomila abitanti. Sia il numero totale che l’incidenza sui residenti è superiore a quella di Roma (settima in classifica), dove i delitti portati a termine e denunciati sono stati 231.889 (5.324 ogni 100 mila abitanti). Nei tanti confronti fra le due città, quasi tutti favorevoli a Milano, quello sui crimini rappresenta una parziale rivincita della Capitale.
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