Gli scavi per il metanodotto stanno sconvolgendo le contrade a sud ovest del Centro urbano di Ceccano. In cambio di vitigni ed orti divelti, il comune di Ceccano ha chiesto 5 chilometri di fognature, oltre ai fantomatici soldi per l’università che non c’è più da anni. Si tratta di una richiesta oculata, infatti quasi la metà della popolazione fabraterna non è allacciata alle fogne ed utilizza le fosse biologiche. Sono dunque 5 chilometri benedetti e tutti si attendono che proprio quelle contrade che hanno subito i danni maggiori per il passaggio del metanodotto possano essere appunto compensate con le fognature. E invece sembra che non sarà così: magari le andranno a realizzare a Colle Leo, magari utilizzando proprio la stessa tecnica dei punti luce, 200 metri qui, 200 metri lì. Insomma fogne per gli amici. Davvero speriamo che non sia così. Anche in questo caso non sarebbe male una maggiore trasparenza da parte di Palazzo Antonelli, oggi commissariato e quindi non più soggetto alle richieste “politiche”. Perché non presentare pubblicamente il progetto di realizzazione dei 5 chilometri di fogne e così dimostrare una volta per tutte che a Palazzo Antonelli contano davvero i cittadini e non i ras di contrada?
Metanodotto a Ceccano, scavi a Colle Alto, fogne a Colle Leo?

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