Michelangelo Nasca ci aiuta a capire perché il cristianesimo ebbe tanto successo nella società pagana del I secolo d. C. Il post originale lo si può trovare qui i-primi-giorni-di-cristianesimo.html
Su quali fondamenta era strutturata la vita delle prime comunità cristiane? Quali erano le loro principali occupazioni? Quali le attività riservate alla formazione del singolo credente?
Diciamo subito che il cristiano vive la propria esperienza di fede in compagnia di altri uomini, dentro una comunità (la Chiesa) che lo custodisce nel rapporto con Cristo e con i fratelli. Tale vocazione caratterizza, fin dall’inizio, l’identità del Popolo d’Israele: «Ecco quanto è buono e quanto soave che i fratelli vivano insieme!» (Sal 133,1) e, in un secondo tempo, sarà Cristo stesso a rilevarne l’importanza attraverso la sua predicazione: «Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri» (Gv 13,35).
Le prime comunità cristiane si distinguono per il loro modo, straordinariamente nuovo, di rapportarsi con una divinità. La dottrina insegnata dal Nazareno diventa, in pochissimo tempo, un modello di vita capace di trasformare l’esistenza dell’uomo.
Cristo è al centro di ogni attività quotidiana; Egli con la celebrazione del sacrificio eucaristico entra nelle case dei credenti e attraverso la predicazione degli Apostoli parla ai loro cuori.
Continua qui i-primi-giorni-di-cristianesimo.html
Rispondi